Il nucleo ghiacciato della cometa 103p Harley 2 misura non più di un paio di chilometri di diametro. Questo piccolo corpo è però avvolto da una vasta atmosfera gassosa di oltre 150000 chilometri di diametro, circa le stesse dimensioni del pianeta Giove! E sta venendo verso di noi. L'astrofilo britannico Nick Howes ha scattato questa foto della cometa in avvicinamento. La foto è stata scattata con un rifrattore da 10 cm di diametro la notte del primo di ottobre. Quattro ore di posa hanno mostrato non solo l'atmosfera verde del corpo celeste ma anche una tenue coda in fase di sviluppo.

Al momento la cometa brilla di settima magnitudine circa ed è visibile con dei telescopi amatoriali. La visione molto probabilmente migliorerà nei prossimi giorni fino al giorno 20 ottobre, in cui la cometa sarà alla minima distanza dal nostro pianeta e potrà forse essere scorta (sotto cieli ottimi) ad occhio nudo. Attualmente è possibile individuare la Hartley nella parte meridionale della costellazione di Cassiopea e velocemente si sposterà prima nel Perseo e poi nell'Auriga nel momento della minima distanza. Una mappa della sua traiettoria realizzata da Sky and Telescope può essere visualizzata cliccando qui.

Due settimane dopo il passaggio alla minima distanza dal nostro pianeta, una sonda della NASA visiterà l'interno della chioma cometaria. Si tratta della già famosa Deep Impact, che nel 2005 lanciò un missile contro la cometa Tempel 1 per osservarne gli effetti. Questa missione spaziale è stata estesa in una nuova missione, denominata EPOXI (Extrasolar Planet Observation / eXtended Investigation of comets) che, come rivela il nome, si propone due scopi: lo studio di pianeti extrasolari noti (tra cui il pianeta XO-2b, studiato anche dal nostro osservatorio) e investigazioni su altri corpi cometari. Proprio in quest'ultima ottica il 4 novembre la Deep Impact - EPOXI sorvolerà a circa 700 chilometri di altezza il nucleo ghiacciato attivo di Hartley 2. Fino ad oggi, solo quattro altre comete sono state raggiunte da sonde che hanno potuto studiarne l'interno solido, costantemente invisibile dall'esterno.


tratto da: spaceweather.com