16 marzo 2011 - 22:06:49
categoria: Astronomia
La sonda Messenger raggiunge Mercurio
Venerdì 18 marzo 2011, 1:45 ora italiana, la sonda Messenger arriverà a destinazione dopo aver viaggiato nel sistema solare per ben sei anni. Compirà una manovra per l'ingresso in orbita attorno a Mercurio e comincerà una lunga esplorazione (durata prevista un anno) del primo pianeta del sistema solare, fino ad ora studiato solo di sfuggita dalla sonda Mariner 10 che più di 35 anni fa fece tre sorvoli al pianeta ma senza entrare in orbita stabile. Messenger orbiterà compiendo un giro intorno a Mercurio ogni 12 ore e raggiungendo, nel punto più vicino dell'orbita al pianeta, la distanza di 200 chilometri dalla superficie.
Lo scopo di questa missione è di analizzare il pianeta per svelare alcuni dei suoi misteri, come la presenza di campo magnetico attorno al pianeta. Essendo un pianeta così piccolo, gli scienziati pensavano che il suo interno fosse solido, invece la Mariner 10 mostrò un campo magnetico che suggerisce un nucleo fuso come il nostro. Messenger studierà anche il terreno per capire la geologia del pianeta e fare chiarezza sullo sviluppo dei pianeti rocciosi. Mariner 10 nei suoi tre flyby riuscì a fotografare gran parte del pianeta e attualmente conosciamo il 95% della sua superficie, tranne alcune zone polari, dove addirittura potrebbero esserci dei ghiacci. Messenger riuscirà sicuramente a svelare questi interrogativi rimappando completamente il pianeta a una risoluzione migliore. L'arrivo di Messenger coinciderà curiosamente con un ottimo periodo di visibilità di Mercurio dal nostro pianeta: infatti abbiamo già parlato della congiunzione tra Mercurio e Giove di questi giorni, ma mentre i due pianeti si separano angolarmente, Mercurio aumenta sempre di più le sue condizioni di visibilità fino alla sera del 22 marzo, momento ottimale per l'osservazione del pianeta. Messenger sarà solo la prima delle sonde a visitare Mercurio nel futuro prossimo, nel 2014 infatti arriverà BepiColombo, una missione ESA che prevede ben due satelliti separati e analisi più complesse. Ma come mai per 35 anni ci si è dimenticati di Mercurio e ora si è innalzato l'interesse della comunità scientifica nei suoi confronti? Il motivo è da ricercare in parte nelle recentissime scoperte in ambito di pianeti extrasolari, molti dei quali a distanze molto ridotte dalle loro stelle. Studiare e comprendere Mercurio ci aiuterà ad avere strumenti migliori di paragone per ciò che osserviamo e osserveremo fuori dal sistema solare. fonti: www.media.inaf.it www.universetoday.com pagina: 1 > >> |
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