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12 gennaio 2013 - 14:55:17
categoria: Rubrica
Apophis non fa più paura
Durante il passaggio di Apophis di questa settimana, gli Osservatori dell'ESA e della NASA hanno compiuto osservazioni che hanno definito con precisione l'orbita del corpo celeste nei prossimi anni e nei futuri passaggi ravvicinati al nostro pianeta. In particolare è praticamente esclusa la possibilità di impatto sulla Terra durante il passaggio ravvicinato del 2036.

Apophis fu scoperto nel 2004 e diventò subito famoso perchè le prime stime sulla sua orbita davano una probabilità di impatto del 2.7% nel 2029. Successivamente l'asteroide venne identificato anche in vecchie immagini e questo permise di capire la sua orbita con maggior precisione, escludendo la possibilità di impatto nel 2029 ma lasciando una remota probabilità di impatto per un successivo passaggio dell'asteroide, nel 2036.

Grazie alle immagini riprese negli scorsi giorni ad Apophis durante uno dei suoi passaggi ravvicinati alla Terra, gli scienziati hanno chiarito la situazione. Ora l'incertezza sull'orbita di Apophis si è ridotta e di conseguenza conosciamo con maggior precisione la posizione che avrà l'asteroide nel 2036. Con i nuovo dati, la probabilità di impatto nel 2036 è inferiore a una su un milione, cosa che ci fa dire, con un ottimo margine di sicurezza, che non ci sarà nessun impatto.

Oltre alla correzione sull'orbita, le osservazioni degli ultimi giorni hanno permesso di capire che Apophis è più grande di quanto non si pensasse, con un diametro di 325 metri contro i 270 stimati in precedenza, e che ha un'albedo di 0.23. Questo numero, molto importante per quanto riguarda gli asteroidi, indica la sua capacità di riflettere la luce solare, in particolare in questo caso significa che Apophis riflette il 23% della radiazione incidente, mentre il resto la assorbe riscaldandosi. Gli asteroidi hanno tipicamente albedo abbastanza basse, ciò significa anche che saranno più difficilmente individuabili rispetto ad altri corpi celesti data la scarsa luce che riflettono.


fonti: ScienceDaily, Universe Today

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